GliScleri consiglia: Passengers

La seguente è una recensione di Passengers, film uscito nelle sale cinematografiche italiane il 30 dicembre 2016. L’articolo contiene l’analisi di fatti che potrebbero essere spoiler.

La trama

La nave interstellare di lusso Avalon sta compiendo un viaggio lungo 120 anni dalla Terra al pianeta denominato Homestead II per colonizzarlo. A bordo di essa viaggiano più di 5000 passeggeri, ibernati in un sonno che si interromperà solo quattro mesi prima di raggiungere la meta. Per via di un’avaria alla capsula nel quale è contenuto, riportata durante la collisione della nave con un meteorite, il protagonista Jim Preston (Chris Pratt) si sveglia con 90 anni di anticipo. Totalmente solo all”interno dell’immensa nave, l’unico “contatto umano” che Jim ha è con l’androide Arthur, barman della nave. A seguito di più di un anno di isolamento, Jim decide di svegliare la co-protagonista Aurora Lane (Jennifer Lawrence). Non essendoci modo di tornare a dormire, i due convivono con la consapevolezza che finiranno i loro giorni rinchiusi in quella nave e, malgrado il costante alone di angoscia, piano piano si innamorano. La loro storia procede senza grossi stravolgimenti finché, a causa di un errore di Jim, Aurora scopre che a svegliarla è stato lui, con la ovvia conseguenza di odiarlo. I due devono presto affrontare problemi più gravi della rovina della loro relazione, dato che l’impatto col meteorite sta causando una reazione a catena di guasti alla nave, fino ad arrivare al rischio di esplosione.

L’analisi

Passengers è un blockbuster fantascientifico senza pretese. In molti hanno definito il film una storia d’amore a cui la fantascienza fa solo da sfondo. Personalmente non penso sia proprio così: la storia d’amore è certamente uno dei fulcri del film, ma in egual misura la fantascienza. Le due cose sono strettamente correlate e romanticismo e azione si alternano nello sviluppo della storia. I più affezionati del genere fantascientifico sono rimasti delusi dal largo spazio che è stato dato alla storia d’amore, tuttavia secondo me questo focus era ben intuibile anche dai trailer, benché non si potesse valutare in quanta parte (oltretutto quel maledetto trailer è praticamente tutto uno spoiler…).

Tuttavia, il vero fulcro del film è la natura umana e le domande inevitabili che lo spettatore si pone guardandolo. Ci si chiede cosa può spingere qualcuno ad abbandonare tutta la sua vita ed essere come morto per tutti i suoi conoscenti, e ci si domanda se anche noi ci butteremmo in qualcosa di talmente drastico.

Il perno principale è il dilemma morale che svetta prepotente oltre tutte le domande: avremmo condannato un’altra persona a passare il resto della sua vita su una nave spaziale sola con noi pur di fuggire dalla solitudine che inevitabilmente ci avrebbe portato alla pazzia o al suicidio?

Sicuramente quello di Jim è un gesto totalmente egoista, ma guardiamo in faccia la realtà: è dettato dall’istinto di sopravvivenza e tutti alla fine avremmo fatto lo stesso. Le alternative sarebbero state due: toglierci la vita o cercare una via di fuga dall’isolamento svegliando un’altra persona. Provare a continuare a vivere da soli è la prima cosa che avremmo fatto, certo, e nel caso ci fossimo riusciti, avremmo finito per suicidarci, impazziti per la solitudine. L’istinto di sopravvivenza è la spinta più grande che c’è in noi, più forte di qualsiasi altra, il suicidio è l’ultimissima spiaggia ed è più forte di noi la necessità di appigliarci a qualsiasi cosa possibile pur di non arrivare a quel punto, anche rovinare totalmente la vita ad un’altra persona.

Qui nasce il secondo dilemma morale: dovrei dire all’altra persona che sono stato io a svegliarla?  Sarebbe giusto confessarglielo, ma inevitabilmente mi odierebbe. Personalmente non saprei davvero come comportarmi, anche se non penso che alla fine il risultato sarebbe troppo differente. Se l’altra persona sapesse che noi l’abbiamo svegliata, ci odierebbe sicuramente per un lasso di tempo più o meno lungo, ma alla fine un riavvicinamento sarebbe istintivo e inevitabile, data la prossimità forzata in cui ci si troverebbe obbligati a vivere. Di certo non è un bel concetto, ma analizzandole, le cose stanno così.

Jim sceglie di non dire ad Aurora che è stato lui (a detta sua, almeno momentaneamente) e chiede all’androide Arthur di tenere il segreto. E così, dopo la disperazione di Aurora seguita dalla rassegnazione, inizia il loro avvicinamento e la conseguente storia d’amore. Ahhh, questo è stato senza dubbio il pezzo che ho preferito. Il romanticismo e la dolcezza tra i due sono accompagnati dalla fantastica atmosfera che offre l’universo, e il tutto riesce a risultare per nulla stucchevole. I due attori sono riusciti a rendere perfettamente la chimica tra i personaggi. Il loro amore risulta davvero credibile e la dolcezza della storia è riuscita a prendere tantissimo anche una come me, che di solito non apprezza granché il romanticismo nei film. Tutto procede bene tra i due, seppur si ripresenti sempre la tristezza verso la loro condizione. I due si salvano a vicenda (più che altro, dati i precedenti, Aurora salva Jim e lei volente o nolente si adegua) fino al passo falso di Jim: scherzando con l’androide Arthur, Aurora afferma che non ci sono segreti tra lei e il ragazzo, il quale conferma, così Arthur, nella sua ingenuità, parla di quanto Jim si sentisse male all’idea di svegliarla, ma di quanto sia stata una buona scelta vedendoli ora insieme.

Addio adorabile coppietta felice.

In seguito alla scoperta della verità la situazione degenera sempre più, non solo tra i personaggi, ma anche nell’ambiente intorno a loro. La nave continua a riportare danni anche a distanza di mesi dallo scontro col meteorite, avarie sempre più ingenti portano alla potenziale esplosione della nave. Personalmente ho trovato un po’ troppo frettoloso il susseguirsi degli eventi in questo terzo atto del film. Per via di una avaria alla propria capsula, il capo tecnico Gus Mancuso (Laurence Fishburne) si risveglia, salvo morire poco dopo per via di una grave necrosi diffusa in tutto il corpo causata dal malfunzionamento della capsula ibernativa. Ovvio, non prima di aver lasciato ai due ex piccioncini le indicazioni su come poter aggiustare la nave e averli autorizzati per accedere a tutto il sistema informatico della nave. Non mi è piaciuto tanto che la catastrofe succeda tutta in una volta e improvvisamente proprio quando loro hanno gli strumenti per poterla risolvere, mentre prima si vedono solo avarie di poco conto. Alla fine tra 100 sfighe, 1000 difficoltà e un’angoscia totale, i due riescono a salvare la nave, lei lo perdona e lo ama di nuovo. Jim però ne esce in uno stato grave ed è incosciente. Aurora, quindi, lo trascina in una capsula medica per salvargli la vita, ma secondo la diagnostica della macchina, il ragazzo risulta deceduto. Aurora, che non si rassegna davanti a quella informazione, usa l’opzione presente nella capsula “resurrezione” e lo riporta in vita. E qui tutta la sala penso si sia messa a ridere davanti alla ridicolezza della situazione. In realtà, credo sia stato semplicemente un errore di definizione: la capsula opera su Jim tutte le pratiche di rianimazione immaginabili, per cui non si è trattato esattamente di resurrezione, quanto più è stato semplicemente rianimato.

Sul finale Jim scopre che, con le autorizzazioni speciali dategli dal tecnico, è possibile ibernarsi nella capsula medica, ma purtroppo ce n’è una sola a disposizione. Il ragazzo decide di sacrificare la possibilità di salvarsi e propone ad Aurora di usare lei la capsula.

Qui troviamo la risposta ad un’altra domanda che il pubblico si pone durante la visione del film: Jim e Aurora sono davvero anime gemelle destinate a stare insieme in ogni caso o la loro storia è dettata solo dal fatto che sono gli unici esseri umani vivi in un ambiente confinato? Nella realtà il fatto di essere solo loro due sarebbe stato, se non l’unica causa, probabilmente la causa principale della loro relazione. Il film sceglie invece di dare la visione più romantica: lei rifiuta l’ibernazione, rinuncia alla vita pur di restare con il suo amato per sempre.

In un caso o nell’altro penso che dopo qualche anno sarebbero finiti per cercare di uccidersi a vicenda, amore quanto vuoi, ma la compagnia di una sola persona per tutta la vita la renderebbe insopportabile. Il film, comunque, non indaga gli aspetti di una probabile loro vita futura, ci lascia con l’idillio romantico e personalmente mi piace così, senza stare tanto a guardare agli spetti logici. Se si vuole pensare ad una magra consolazione per i due, vivranno per sempre nei comfort della Avalon con la persona che amano e lei scriverà tutta la loro storia, perciò avranno gloria eterna seppur postuma, rimanendo probabilmente le persone più importanti nella storia del nuovo pianeta.

Rimane un grosso mistero legato agli ultimi secondi del film: la scena della felicità di Aurora e Jim lascia il passo a quella del risveglio, 90 anni dopo, dell’equipaggio. Alcuni membri entrano con stupore nel salone principale della nave in cui i due sono riusciti a costruire un giardino ricco di piante procuratesi nella serra della nave e di animali nati dagli ovuli congelati. Tra loro c’è anche il capitano della nave, interpretato da Andy Garcia. Ebbene, il mistero è proprio questo: il capitano si vede per letteralmente tre secondi e non ha nemmeno una battuta, perciò è davvero strano che sia stato scelto un attore così importante per un ruolo di comparsa che avrebbe potuto fare davvero chiunque. Non si può nemmeno definire un cameo. Non ho trovato spiegazioni in merito, ma forse se ne saprà qualcosa più avanti.

I protagonisti

Il personaggio che rimane più nel mistero tra Jim e Aurora è sicuramente Jim. Non si saprà mai una ragione definita del perché si è imbarcato in un così drastico cambio di vita. Non esterna nessun tratto distintivo, a parte il più che apprezzato faccino da cucciolotto di Chris Pratt e i suoi occhioni da cerbiatto. A parte gli scherzi, non si sa mai niente di Jim e non esce nessun tratto in particolare del suo carattere. Quel che si vede di lui sono il suo mestiere di meccanico, la scelta di risvegliare Aurora e il suo amore per lei, ma le ultime due più che caratteristiche personali le trovo umane in generale. Trovo che tutto ciò abbia purtroppo appiattito il personaggio, che non abbia permesso una buona caratterizzazione. Mi è piaciuto comunque, ma è sicuramente dovuto in parte a quanto io trovi adorabile Chris Pratt.

Di Aurora si viene a sapere di più. E’ una donna dal carattere forte, molto estroversa, che non si è mai fermata davanti a niente per la sua carriera. Dice di essersi imbarcata alla volta di Homestead II per viverci un anno e tornare poi sulla Terra, quindi viaggiare nel futuro di circa 240 anni e divenire l’unica scrittrice vivente sulla Terra ad aver soggiornato all’interno una colonia e raccontare la più grande storia dell’umanità. Andando oltre questi grandi obbiettivi risulta però anche piuttosto egoista. Si evince, da una scena in cui guarda un video, che lei ha lasciato degli affetti sulla terra. Affetti per i quali ormai è come morta. Si vede la sua migliore amica darle l’addio piangendo, pregandola di non andare, augurandole ogni bene, soffrendo sinceramente. Certo, è tutto soggettivo e dipende dalle circostanze, ma personalmente non so se riuscirei a fare una cosa del genere a persone che amo. Ma è la sua scelta finale a cambiarla profondamente: la sua amica nel video dice che tutto sulla Terra le è sempre andato stretto, che non è mai stata felice. Alla fine rinuncia a tutti i suoi progetti per stare con Jim. Scappando dalla Terra ha trovato la sua felicità e la sua dimensione non nella carriera che ha sempre pensato essere il centro della sua vita ma che in realtà non l’hanno mai fatta sentire realizzata, li ha trovati nell’amore per lui.

Le polemiche

Oltre ad aver ottenuto un riscontro piuttosto negativo negli USA, Passengers è stato al centro di accuse di sessismo, oltreoceano e non. Personalmente, quando l’ho saputo sono rimasta basita, e anche sforzandomi non son proprio riuscita a vedere sessismo in niente. Secondo i detrattori, il film è stato tacciato di sessismo per il fatto che Jim sveglia Aurora. Secondo l’opinione degli accusatori, questa sarebbe una rappresentazione dell’uomo che prima stalkera la donna, poi decide della sua vita in quanto vuole ergersi a Dio, e per di più sceglie quella bella solo in funzione del suo aspetto fisico. Ora, personalmente trovo ridicoli questi discorsi. Penso che buona parte di quelli che lanciano queste accuse non abbiano proprio visto il film e parlino per sentito dire, e che il restante sia andato a vederlo con una mente prevenuta, con un pregiudizio molto radicato in ogni aspetto e che vuole attribuire forzatamente a qualsiasi cosa, anche dove non ce n’è l’ombra. Come avevo già detto in precedenza, qui il punto non è sessismo o meno, ma la natura umana, l’istinto di sopravvivenza. Chiunque trovandosi in quella situazione, avrebbe svegliato qualcuno, e non potendo svegliare qualcuno dell’equipaggio con le competenze per poterti aiutare (erano tutti chiusi in una stanza inaccessibile, al di là del fatto che era comunque impossibile rimettere in funzione le capsule) è ovvio che svegli qualcuno che sembra interessante. E non è vero che la bellezza di Aurora è stata la causa della scelta di Jim. Sicuramente l’aspetto è la prima cosa che colpisce in un’altra persona, come è normalissimo per tutti, ma lui se n’è infatuato leggendo dei suoi scritti, scoprendo quindi la sua personalità.

Cosa ci è piaciuto

Oltre che la storia in generale, gli effetti speciali sono davvero memorabili. I paesaggi dell’universo e le luci soffuse nella nave restituiscono un’atmosfera unica e bellissima. Menzione speciale per la scena della piscina, in cui Aurora sta nuotando, improvvisamente si disattiva la gravità e rischia di annegare in questa immensa bolla d’acqua che galleggia nella stanza, davvero spettacolare. Le colonne sonore non risultano particolarmente notevoli, ma sono davvero perfette per il film e aggiungono molto alle atmosfere. Solitamente trovo Jennifer Lawrence sopravvalutata, ma mi è piaciuta la scelta del cast, lei e Chris Pratt hanno una chimica nella recitazione davvero notevole.

Cosa non ci è piaciuto

Come tutti i film, anche questa pellicola non è esente da errori. Oltre alla frettolosità delle avarie che degenerano già menzionata, mi viene in mente la collisione col meteorite: possibile che in un viaggio interstellare di 120 anni non si metta in conto di poter imbattersi in meteoriti di dimensioni immense? La nave ha uno scudo protettivo davanti, eppure, in maniera prevedibile, un piccolo pezzo di meteorite la scalfisce in un punto scoperto, creando una falla e intaccando il computer interno. Su questo passo sopra, la necessità dell’evento catastrofico crea sempre ansia nello spettatore. Quello che a me è sembrato un grosso errore nel film è il finale: è possibile che in una navicella con più di 5000 passeggeri che dovranno abitarla per quattro mesi ci sia solo una capsula medica? D’altra parte, questo serviva per ottenere il finale romantico, quindi non stiamo a rimuginarci troppo su e ci va bene così.

 

Voto al film: 7,5

Seguendo il mio gusto personale gli darei un 9 pieno, ma volendolo guardare in un’ottica più oggettiva possibile, penso che 7,5 sia accurato.

Curiosità

  •  Nella pellicola in lingua originale, la voce della nave stellare Avalon appartiene ad Emma Clarke che presta la voce anche agli annunci della metropolitana londinese.
  • In questo film Jennifer Lawrence ha dovuto recitare la prima scena di sesso nella sua carriera ed ha affermato di essersi sentita estremamente nervosa.
  • Jennifer ha detto anche di essersi sentita molto in colpa per il fatto di aver dovuto baciare e girare una scena di sesso con un uomo sposato (Chris Pratt è sposato con Anna Faris) e che il suo nervosismo era dovuto anche a questo.
  • Reese Witherspoon, Rachel McAdams ed Emily Blunt sono state prese in considerazione per il ruolo di Aurora.

Se anche voi avete visto Passengers e avete trovato altri spunti di riflessione, fatemi sapere con un commento qui, su Facebook o Twitter, vi risponderò molto volentieri!

Al prossimo film,

Irene

#Passengers