Fear The Walking Dead 02×04 Recensione

Bentrovati cari sclerati! Meglio tardi che mai, eccomi qui a recensire il quarto episodio di Fear the Walking Dead. Blood in the Streets è stato proprio un bell’episodio, confermando l’ascesa di questo spin off e creando abbastanza suspense da riuscire nell’impresa di incuriosire il telespettatore, trainandolo verso la domenica successiva, attendendo gli sviluppi di una storia che sta imparando ad includere più personaggi verso una trama più complessa e completa. Anche questa volta ci troviamo di fronte ad una sequenza di apertura misteriosa e apparentemente scollegata dalla storia orizzontale. Vediamo Nick raggiungere la terra ferma a nuoto, vestirsi e inoltrarsi all’interno di un accampamento di fortuna, ormai privo di essere umani. Lo vediamo cominciare a fare rumore, a cercare apposta di richiamare a sé un qualche errante ed è assolutamente normale cominciare a urlargli dietro quanto sia stupido a cercarsi rogne in quel modo, e poi ancora domandarci per quale motivo lui sia sulla terra, cosa sia successo sulla Abigail e tanti altri interrogativi che ci assalgono prepotenti, ma che non riceveranno risposta per molto tempo durante l’episodio. Come desiderato da Nick, ecco servito un errante da uccidere. E fin qui, nulla di eclatante, se non che il ragazzo usa il cadavere del non morto come tavolozza di colori, sventrandolo e ricoprendosi completamente di sangue e inoltrandosi sempre di più all’interno della terraferma. Ancora una volta, cosa sta facendo Nick?

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Sull’Abigail la situazione si fa preoccupante. Lo yatch viene raggiunto da un gommone sul quale si trovano un uomo, una donna incinta e un ragazzo. Essi chiedono aiuto, urlando che c’è poco tempo, che il bambino sta per uscire. La domanda migliore del momento se la pone Chris, nel momento in cui li vede avvicinarsi e ancora non sa quali siano le loro intenzioni. “Gli sparo?” È questa l’esitazione che segnerà il ragazzo da qui al seguito, perché con quel tentennamento Chris permette agli sconosciuti di salire sullo yatch, consegnando loro tutti gli ospiti a bordo. Infatti, poco dopo la situazione degenera: le intenzioni del gruppo non sono pacifiche, anzi. Ecco che facciamo la conoscenza di Jack, il ragazzo con il quale Alicia aveva intrapreso una corrispondenza radio, e di Reed e Veronica. Sono dei veri e propri predoni, che ricercano imbarcazioni da razziare ed eventualmente rubare. È il caso dell’Abigail, che per pregio e qualità si presta molto bene agli scopi del gruppo, ma soprattutto di Connor, il vero e proprio capo e mandante.

Questa situazione estrema fa sbocciare i caratteri di ogni protagonista. I più audaci sono senza dubbio Alicia, Madison e Travis. Per loro il pensiero che la barca cada in mani nemiche non esiste e sanno bene quanto quell’imbarcazione rappresenti la salvezza. Ecco quindi che li vediamo orchestrare un piano silenzioso, ma ben congegnato. Travis non ha le chiavi dello yatch, sparite insieme a Strand (il quale, appena capita la minaccia ha preso su baracca e burattini e ha abbandonato la nave sul tender di servizio), ma può comunque farlo partire attraverso i cavi. Lui quindi decide di portare in sala macchine Reed, decisamente il più pericoloso e irascibile del trio, per far guadagnare tempo agli altri e recuperare un qualche attrezzo utile a liberare la sua famiglia dai lacci che li tengono prigionieri. Madison affronta a muso duro Veronica, la ragazza incinta. Da madre di due figli quale è, sa quali sono le paure di una primipara e quindi le sfrutta a suo favore, cercando di allentare l’attenzione su di loro per permettere a Daniel si liberarsi. Alicia, dal canto suo, è una privilegiata. Jack la prende in disparte, la tratta con riguardo, probabilmente perché attratto genuinamente dalla giovane. Alicia sfrutta questa situazione a suo favore, accusando Jack di averla usata, fingendosi ferita nella fiducia che riponeva in lui. Sfrutta il forte ascendente che ha sul ragazzo per cercare di assicurarsi la salvezza sia per lei che per la sua famiglia. Forzando il rapporto che Jack ha con Connor lo costringe quasi a prometterle che intercederà per lei al capo. Quanto è stata brava Alicia in questa sua sceneggiata? Tanto. Jack pende completamente dalle sue labbra e farebbe per lei qualsiasi cosa. Ma mi viene anche da chiedermi, quanto stava fingendo lei? Quanto è grande il disinteresse nei suoi confronti? Alicia sarebbe davvero in grado di usare una persona solo per il suo tornaconto personale? In un confronto con il ragazzo, trova espressione una grande verità: Jack e i suoi sono delle persone orribili, ma Alicia non si sente a proprio agio a giudicarli, visto tutto ciò che è successo sulla Abigail, per volere di Strand o per forza di cose.

Connor sbarca a bordo e decide di portar via con sé Alicia e Travis, lasciando gli altri legati sulla barca con Reed e i suoi uomini armati. Uso questa scena per rispondere finalmente agli interrogativi iniziali su Nick. Nick si trovava sulla terra ferma per conto di Strand, alla ricerca di un sopravvissuto, Luis, che sta aspettando il gruppo per potersi aggiungere sulla rotta per il Messico. Mentre Nick e Luis raggiungono lo yatch, si accorgono della minaccia e Luis, con una precisione da cecchino scelto, abbatte il gruppo di predoni con facilità. Rimane necessario recuperare Strand, andato a fondo con il tender in seguito allo sparo di Reed nella camera di galleggiamento del gommone perché, benché Luis possa far entrare in Messico chiunque lo desideri, non lo farà se tra quelli a raggiungere lo stato esotico non ci sarà Strand.

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A proposito del caro Victor, le cose che non ti aspetti, il flashback sul suo passato. Una digressione necessaria per analizzare la psiche complessa e misteriosa dell’uomo che ci lascia stupiti tutti quando cominciamo a mettere in ordine le pedine. Innanzitutto, torniamo indietro al dopo uragano Katrina: Strand è fallito e non ha un soldo da sbattere contro l’altro. Lo vediamo conoscere un uomo in un bar, li vediamo parlare, confidarsi, flirtare (?) finché Thomas, troppo ubriaco per intendere e volere, si accascia sul letto della propria stanza, accompagnato da Victor che non ci mette nulla a svuotargli il portafoglio da ogni carta di credito presente. Questo è un precedente che porterebbe qualunque persona a non fidarsi più del proprio truffatore, che porterebbe chiunque a denunciare o comunque mantenere un rapporto di distacco e di richiesta di giustizia. Ma non Thomas. Qualsiasi siano i precedenti da truffatore di Victor, Thomas lo vuole come socio e ne accetta l’animo ambivalente. Il rapporto tra i due uomini si fa sempre più stretto e non ci stupiamo nel vederli insieme, mano nella mano a pianificare il futuro. Tutto trova finalmente completa spiegazione nel momento in cui Thomas tenta di fermare Strand dal tornare in America dal Messico per sbrigare degli affari e immaginiamo le linee temporali tra passato e presente si riuniscano alla fine di questo flashback, perché il momento della partenza di Victor dal Messico coincide con lo scoppio dell’apocalisse zombie. Ecco quindi perché Strand deve assolutamente raggiungere il Messico: perché lì lo attende il suo Thomas Abigail, in una villa meravigliosa a riparo da qualsiasi pericolo. Schermata 2016-05-08 alle 20.43.34

Ora che Travis non è più a bordo della nave, il salvataggio di Strand per mano di Madison si colora di molte sfumature diverse: saranno in grado di collaborare per salvare i due cari rapiti? Riusciranno a trovare dei compromessi e smussare gli angoli dei rispettivi caratteri?

Per oggi termino qui, vi lascio con una immagine bonus. Ecco come mi affaccio ad ogni aspetto della vita: IMG_8273

Grazie Alicia per togliermi sempre le parole di bocca, ti si ama.

Alla prossima puntata,

G.

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