Orphan Black 04×08 Recensione

Eccomi qua, mio adorato Clone Club! Mi scuso per l’assenza della scorsa settimana, spero quindi che la recensione che mi appresto a scrivere possa in qualche modo lenire le mie colpe. Dico “WOW, che episodio!” perché è stato pieno e ben strutturato, capace fino all’ultimo di mantenere alta la preoccupazione e l’attenzione dello spettatore. Di temi da trattare ce n’è per tutti i gusti, cominciamo!

Jesus Christ Superstar 

Ormai sono abituata a dare voce alle mie opinioni impopolari, e se la maggior parte del pubblico ha promosso il musical, io sono quella che voleva sprofondare all’interno del materasso dall’imbarazzo. Non fraintendete, il musical in generale come forma d’arte mi imbarazza, vedere Alison e Sara così agguerrite nel fare le prove, nel cantare e ballare convinte e sicure dei loro mezzi mi ha strappato più volte un sorriso di compassione. Eppure la costruzione dell’episodio intorno all’evento musical è stata geniale. Il significato oltre le righe dei versi cantati da Alison, il montaggio delle prove intervallato al pestaggio di Donnie è riuscito proprio bene. Riprende un po’ l’atmosfera surreale dello scorso episodio, quando Donnie viene arrestato in casa durante il pigiama party della figlia e abbiamo scene di distruzione domestica accompagnata da una dolce musichetta per bambini. I registi di OB sono meravigliosi nel creare questi contrasti e il risultato visivo che l’episodio raggiunge è pienamente soddisfacente. L’appunto sul musical mi permette di discutere di Alison e del suo ruolo all’interno del Clone Club. Posso dire tranquillamente che lei è quella che nel Club da’ meno contributo e gliel’ho sempre rinfacciato. In questo episodio però posso anche perdonarglielo, perché dimostra una cosa che ancora non era proprio lampante: la fedeltà. Alison ha la sua vita, ingombrante e totalizzante, ha la scuola, gli impegni di una donna in carriera e poco tempo per seguire Sarah e company nei loro deliri complottisti. Questo aspetto mi ha sempre portato a credere che Alison fosse con loro più per appartenenza, essendo lei un clone consapevole, che per vera e propria volontà di aggregazione. Invece mi sbagliavo. Messa di fronte al ricatto – perché Duko non ci va alla leggera, fa torturare Donnie in carcere per portare Alison all’esaurimento e a rivelargli dove si trova Sarah – la donna mi lascia spiazzata, senza aria. Spiffera a Duko la posizione di Sarah, gli rivela dove trovarla e a che ora, ma lo fa dopo aver reso consapevole il Clone Club della minaccia e aver architettato insieme a loro un piano. E posso riprendere a respirare, perché non è facile fare come Alison, affidare la sorte del marito agli amici, recitare la parte della voltagabbana e cantare allegra sul palco mentre non ha idea di quello che sta succedendo lontano da lei e non sa se il piano andrà a buon fine, salvando la giornata a tutti. Non è facile ammettere di essere stata designata dal nemico come anello debole della catena, ammettere di aver nascosto una minaccia per vedere come si sarebbe evoluta. Alison dimostra coraggio e spirito di sacrificio, capacità di scindere la sua vita privata dal bene del suo genere, di essere forte e pronta ad accettare le conseguenze delle sue azioni. Ottimo lavoro Alison, sei promossa a pieni voti!

 

Il ritorno della figliola prodiga

Dicono sempre che chi non muore si rivede e noi possiamo rivedere ancora una volta MK, tornata con la coda tra le gambe nella vita di Sarah. Mika mette subito a disposizione le sue capacità informatiche, riuscendo da una parte a contattare in maniera sicura Susan e Rachel, dall’altra a raccogliere abbastanza informazioni sensibili su Duko da accusarlo di tanti di quei crimini che buttiamo già la chiave della cella. Avevo espresso precedentemente una ben precisa idea sull’eventuale ritorno di Mika: sarei stata felice di vederla solo se avesse dimostrato di essere andata oltre la sete di vendetta che l’ha portata nel Clone Club in principio. Diciamo che sono stata accontentata a metà: ancora una volta ciò che spinge Veera a tornare alla luce non è la volontà altruistica di mettersi al servizio di una causa, ma sé stessa. La finlandese, infatti, accusa gli stessi sintomi di Cosima e già tossisce sangue. Se il fine giustifica i mezzi, allora accetto il ritorno della ragazza nel club, perché ha veramente tanto potenziale da mettere a disposizione e il suo apporto alla missione si dimostra subito molto prezioso.

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Gli scienziati matti

Se Cosima non esistesse, dovrebbero inventarla. La adoro, è uno dei cloni che preferisco perché incarna tutto ciò che ritengo essenziale. In questo episodio ha un’epifania su come aggirare la sfortuna della situazione e fare in modo di trovare una cura senza il genoma originale. L’idea è di fecondare un ovulo di Sarah con il seme di Ira, così da ricongiungere Leda e Castor in un unico embrione, tornando al vero principio della vita umana. Costruire, in un certo senso, un nuovo originale e usare le sue cellule per trovare finalmente la cura al loro male. Il problema fondamentale sono le risorse che Cosima e Scott non hanno a disposizione, mentre Susan e Rachel sull’isola abbondano di possibilità, ma poche idee. Nasce così un’alleanza bizzarra e precaria, con Cosima che subito si dimostra una team leader severa, ma giusta. Non c’è interesse nel lavorare con Rachel o Ira, per i loro trascorsi anti Clone Club e la prima cosa che decide di fare è escluderli dalle ricerche. Susan ama Cosima quanto me e penso che farebbe di tutto pur di poter lavorare con lei e avere l’onore di condividere la scienza con la giovane. Così rimaniamo in attesa di sapere del viaggio di Cos sull’isola del Dottor Moreaux, impazienti di vedere se trovare una cura è possibile. Non nascondo che ho passato gli ultimi minuti dell’episodio in una morsa straziante di ansia. Tutto nel montaggio del viaggio di Cosima verso Susan mi faceva accapponare la pelle, come se aspettassi solo che da un momento all’altro l’elicottero si distruggesse e finisse in mare. Non so dirvi per quale motivo, ma sono stati momenti molto difficili di far passare.

Altri momenti degni di nota:

  • Sarà pure fuori come un geranio, ma Adele è troppo simpatica. è lei il vero e proprio fulcro comedy nell’episodio, immancabilmente in coppia con Donnie (e Ali).
  • La vendetta di S arriva implacabile. Sono combattuta, perché generalmente non accetto di buon grado che il cattivo venga fatto fuori per vendetta, preferisco che si abbiano delle ragioni più profonde che un semplice regolamento di conti, eppure quando S ha sparato, mi si è sciolto un peso nel petto. Di certo i problemi non sono finiti con la morte di Duko, ma di certo ce n’è uno in meno in circolazione.
  • Il cigno proiettato all’interno dell’occhio di Rachel. Ho una teoria: l’uomo che la clone vede sta cercando di comunicare con lei in maniera visiva, non potendo farlo attraverso le parole. Per cui sta cercando di far capire a Rachel che il cigno è un messaggio in codice, mostrandoglielo vivo o morto a seconda che la clone esprima un concetto che l’uomo accetta o meno. Spero che si riveli un aiutante per il Clone Club e che magari abbia lui in cura la nostra amata Delphine.
  • Tatiana Maslany è un’attrice fenomenale, poliedrica e talentuosa. Tutto il progetto Orphan Black si affida alla sua bravura e ogni episodio è quasi un’esperienza di recitazione. Ogni volta mi dimentico che è lei ad interpretare ogni singolo clone. 90 minuti di applausi per cortesia.

Per questo episodio è tutto, ne mancano solo due al termine di questa stagione e il tempo mi sembra essere volato, ma non disperiamo ancora! Due episodi potranno riportare nella serie i personaggi scomparsi che ormai non ricordiamo quasi più come sono fatti? Potranno risolvere questioni e problemi? Potranno eliminare dalla faccia della terra Evie Cho per sempre? Lo scopriremo solo vivendo 🙂

un abbraccio,

G.

#OrphanBlack


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2 Risposte a “Orphan Black 04×08 Recensione”

  1. Wow! Come sempre un’analisi spettacolare dell’episodio.
    Anche io devo ammettere di essere sempre un po’ accigliato con Alison, perché dopo tutto è quella che collabora di meno con le sorelle, che – diciamolo pure – si danno da fare per salvare anche la sua, di vita. È però impossibile ammettere che in qualche modo è sempre Alison ha dare un giro di chiave alla vicenda e a risolvere, suo malgrado, problemi centrali della serie: è già successo nella stagione precedente, quando, fingendo di essere ignara e di non essersi accorta di essere inseguita, permette l’incontro-match finale tra Helena e Rudy e ancora lo fa in questa stagione, lasciando che Siobhan e Duko abbiano lo scontro finale.
    Penso, a questo punto, che Alison sia sì la porta d’ingresso al gruppo, ma non nel modo candido e ingenuo che ritengono i cattivi, bensì è una porta d’ingresso che si richiude sui cattivi e dalla quale i cattivi non passano più per uscire.
    Cosima è sempre la mia adorata, la mia preferita su tutte (sarà perché avevo cominciato gli studi in biotecnologie, prima di avere la mia “illuminazione” riguardo al corso di studi giusto per me?)!
    Siamo d’accordissimo sulla persona che si mostra a Rachel attraverso l’occhio: potrebbe essere un antico nemico dei Neos, infiltrato, naturalmente, che cerca di mandare messaggi in codice a Rachel, ma Rachel sarà disposta a cambiare finalmente il suo comportamento da reginetta e a capire che, cloni o no, le altre sono sue sorelle (più che sorelle!) e che se non collaborano, finirà male per tutte? Lo vedremo nel prossimo episodio!
    Intanto il trailer dell’episodio 9 mostra il ritorno di una delle grandi “assenti” di questa stagione, assente anche quando era presente, per il suo ruolo marginale. Che questa persona possa dare un contributo irrinunciabile alla risoluzione di questa stagione è fuori discussione. Sarà così? Vedremo!

    1. Ciao! Grazie per i complimenti 🙂
      Esattamente come dici tu, Alison è sempre presente, ma la sua storyline ci viene presentata più come la parte comedy della serie, quella che stempera la gravità e la depressione di Sarah e Cosima. Per cui, vedere che anche il suo personaggio si può imporre come decisivo e risolutore delle questioni mi fa molto piacere e mi lascia piacevolmente sorpresa, perché è una di quelle cose che non ci si aspetta da un personaggio che pare così fuori dagli eventi. Alison è un ottimo asso nella manica perché viene sottovalutata da tutti, mi ci metto in mezzo anche io, ammetto.
      Il problema fondamentale di Rachel è che è una primadonna e c’è qualcosa nel suo ultimo cambio di intenzioni che mi puzza un po’ di doppiogioco. Questa improvvisa volontà di collaborare con Sarah, questo nuovo lancio di speranza nei confronti di Susan e il (falsissimo) avvicinamento ad Ira mi fa pensare che lei voglia averli tutti sotto controllo, per poi agire come pare a lei. Vedremo!
      Già, finalmente SPOILER torna! Che peccato averla vista così poco in questa stagione, è di una tenerezza incredibile lei 🙂

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