#SDCC2016 Panel: American Gods

Tra le novità della prossima stagione, molto interesse suscita la serie American Gods, l’adattamento prodotto da Starz dell’omonimo romanzo del 2001 dello scrittore Neil Gaiman. Presenti a San Diego erano i produttori esecutivi Bryan Fuller e Michael Green, il regista David Slade, l’autore stesso Neil Gaiman e molti dei protagonisti dello show: Ricky Whittle, Ian McShane, Pablo Schreiber, Yetide Badaki e Bruce Langley, ai quali si è aggiunta la nuova “recluta” Kristin Chenoweth. Accolti in maniera entusiasta dalla folla, ci hanno promesso un momento quasi “religioso” quando incontreremo ufficialmente i personaggi sullo schermo. Dopodiché, ci hanno svelato un sacco di particolari sull’attesissima trasposizione, votata alla fedeltà dei personaggi.

  • Gaiman ha dichiarato di aver scritto il primo capitolo del romanzo proprio mentre si trovava sul treno diretto al Comic Con, nel 1999. Insomma, il Comic Con era proprio nel suo destino e in un certo senso è tutto partito dalla strada per San Diego.
  • Gaiman ha perso il conto di quanti provini ha dovuto sostenere Ricky Whittle prima di ottenere il ruolo da protagonista (Shadow). L’attore invece non dimentica e afferma di averne affrontati ben 16!
  • Il viaggio che Shadow e Mr. Wednesday cominciano all’inizio della serie “diventa sempre più strano, bizzarro, sexy, interessante e divertente”, secondo McShane (Mr. Wednesday).
  • Il telefilm affronta tematiche importanti, quali fede e immigrazione, ma sarà comunque molto divertente, grazie soprattutto al personaggio interpretato da Schreiber (Mad Sweeney).
  • La Badaki ha ricordato, grazie a facebook, di essere diventata cittadina americana appena tre anni fa. Tre anni per passare da cittadina americana a dea americana!
  • Sempre la Badaki, da brava fangirl, spiega di aver letto il romanzo appena uscito e quindi di essere quella con maggiore familiarità con la storia.
  • Gaiman ha detto che non ci sono stati motivi o problemi di contrattazione con gli autori, l’unico imperativo su cui non transigeva era l’adattamento dei personaggi: questi non dovevano essere in alcun modo indeboliti e doveva essere mantenuta la composizione etnica del cast. Fortunatamente il network non ha creato problemi in alcun modo e lo stesso Green ha ammesso che ciò dovrebbe essere normale e costituire la base di qualsiasi adattamento.
  • E’ stato chiesto se qualcuno del cast di Hannibal – di cui Fuller era produttore esecutivo – raggiungerà mai Gillian Anderson tra i protagonisti di American Gods. Il produttore ha risposto che la porta è sempre aperta per loro e, se gli impegni coincidessero, amarebbe averli sul nuovo set.
  • I vari interludi presenti nel romanzo, compresi i capitoli del viaggio verso l’America, saranno presenti anche nella serie e costituiranno trampolini di lancio per storie più grandi.
  • Come regola generale, le scene più amate del libro saranno molto probabilmente sullo schermo.
  • Non è necessario aver letto il libro per apprezzare la serie, perché gli autori avranno molta cura di tutto il pubblico. Sicuramente chi lo ha letto partirà comunque avvantaggiato, ma ci saranno sorprese anche per chi conosce già la storia.
  • Gaiman ha detto che lo show è un’ottima opportunità per portare sullo schermo molto materiale che è stato costretto a eliminare dal manoscritto originale. Ha inoltre aggiunto che ha numerose idee in mente, che potranno essere utilizzate dagli autori o che potrebbero essere la base per un nuovo romanzo.
  • La serie ha anche l’opportunità di incorporare temi di grande attualità, come il controllo delle armi da fuoco, i diritti delle donne, il modo in cui i social media allontanano le persone e il razzismo.

Voi siete curiosi di vedere questa nuova serie? Se la vostra risposta è sì, vi lasciamo con il breve trailer che è stato rilasciato.

Purtroppo siamo giunti alla fine dei nostri panel… e anche quest’anno si va al Comic Con l’anno prossimo. Da San Diego è tutto, passo e chiudo.

Un saluto, -V. & G.


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