The Shannara Chronicles 01×09 Recensione

Adorati miei appassionati di fantasy, si avvicina il momento dei saluti al Trio delle meraviglie… Questo episodio che ci accingiamo a commentare è, infatti, il penultimo e stanotte assisteremo al temuto finale di stagione. Ma non preoccupiamocene ancora e cominciamo a commentare questa puntata.

La prima difficoltà che i tre protagonisti devono affrontare, una volta riuniti dopo i disastri di Utopia, è il trovare materialmente la Cripta. Hanno seguito la mappa fino a quella che noi conosciamo come San Francisco, ma una volta lì, non trovano altro che il fiume, il famosissimo ponte purtroppo diroccato e nessuna idea su come raggiungere l’altra riva. Per fortuna Amberle utilizza la fantasia e propone un’avventura nei tunnel della metro. Dopo aver graffitato un cartello stradale, risolto il mistero delle indicazioni un po’ come io risolvo gli esercizi di analisi, vediamo i tre scomparire nel dedalo di tunnel sotterranei. Ben presto l’unica alternativa utile per trovare la strada giusta si rivela essere il dividersi in due gruppi, Amberle da una parte, Wil ed Eretria dall’altra. Questi ultimi hanno un momento molto inteso, Wil si scusa per la durezza delle sue opinioni ad Utopia, perché in realtà capisce la necessità che Eretria sente nel volere appartenere a qualcosa, nel smettere di sentirsi emarginata e fuori luogo. Le parla del padre, di come spesso le persone e le situazioni nascondano delle ragioni profonde per essere come sono e il solo sapere la verità appiana l’odio e la rabbia. Ma Eretria non ha risposte, non si sente in pace, ancora non ha trovato il suo scopo nella vita. Amberle li richiama alla realtà mostrando loro la via giusta per la Cripta, ovviamente protetta da un tre troll da guardia. La fortuna è della parte del Trio e i troll dormono. Sfruttando l’agilità della gioventù, i tre approfittano dei tubi fissati al soffitto per mostrare le capacità di arrampicata e figuratevi se quel tardo di Wil non rischia di mandare in malora tutta la fatica. Ultimo ad arrampicarsi, nel mezzo del percorso il genio perde il sacchetto delle pietre, che cade pari pari sulla panza del troll. Il mezzelfo deve avere dei santi buoni in paradiso, perché il troll non fa una piega, per cui può recuperare ciò che lo rende vagamente utile all’azione e raggiungere le ragazze, che intanto hanno infartato malissimo e necessitano di assistenza medica. Per tutta la durata della scena ho aspettato che un qualche danno accadesse, mentre Amberle era appesa pensavo che perdesse la spada, mentre c’era Eretria, che perdesse che ne so, qualsiasi cosa avesse addosso, addirittura pensavo che il tubo si staccasse facendo rovinare lo stesso Wil in mezzo ai troll e tanti saluti. A posteriori ritengo che con le pietre magiche ci sia andata anche bene. Una volta raggiunta la Cripta la nomade ha una visione: sa come raggiungere il Fuoco di Sangue e vi arriva spedita. Il luogo è tutt’altro che accogliente: i tre trovano ad aspettarli le Guardiane del Fuoco di Sangue, due arpie che tentano di dissuadere i tre eroi dal loro scopo. Per farlo usano la più bieca delle tecniche: fanno leva sulle insicurezze di ognuno di loro, mettendoli uno contro l’altro, cercando di distruggere la loro unità di gruppo. Amberle ed Eretria sono facili da confondere, sono giovani donne insicure, hanno invidie e sentimenti, complessi di inferiorità e non si sentono spesso all’altezza del compito, per cui basta poco per far sì che siano una contro l’altra a cercare un confronto. Wil si rivela il più puro, integro. Non si lascia scalfire dalle insinuazioni delle due Guardiane, anzi, riporta alla ragione anche le sue compagne. Nel tentare di farlo ferisce Eretria, il cui sangue trova la strada verso una sorta di fontana, la cui irrorazione da parte della nomade permette l’apertura del vero Fuoco. Il senso della profezia è spiegato. Amberle quindi affronta il Fuoco e scompare dentro esso nel momento in cui Eretria sviene, probabilmente dissanguata ed esausta. Come si comporterà Wil, ora che è rimasto solo? Amberle riuscirà a portare il seme a destinazione? Eretria è morta?

Ad Arborlon, intanto, sia Allanon e Ander hanno le loro belle gatte da pelare.
Il druido ha la necessità impellente di rafforzare e far esprimere il potere di Bandon, ma il ragazzo accusa spesso il colpo ed è esausto, cadendo sempre più facilmente sotto il controllo mentale del Dadga Mor. Diventa pericoloso per chiunque gli si avvicini: tenta di uccidere Ander in allenamento, nuoce a Catania nel momento in cui sono più vulnerabili (zozzoni) e assalta il Druido che ancora una volta tenta di spronarlo a migliorare. Bandon riuscirà a liberarsi dal terribile giogo mentale che lo affligge o passerà al lato oscuro in maniera definitiva?

Ander se la vede brutta per colpa di Kael, una vecchia consigliera megera, più interessata al suo potere personale e attaccata ai preguidizi elfocentrici, che alla salvezza della sua specie. La vecchia, infatti, cerca in ogni modo di sollevare Ander dalla sua posizione di Re, mettendo in discussione le sue scelte e portando dalla sua parte la fiducia di tutta la guardia reale. Ander è in una situazione molto delicata, sa che il suo popolo non ha speranza contro le forze demoniache, una defezione così grande nell’appoggio alle sue intenzioni potrebbe portare alla disfatta della razza elfica. Riesce a trovare in Slander un alleato fidato e suggella un’alleanza importante con gli gnomi. È necessario che il fronte contro i demoni sia il più vasto possibile e non è più importante l’appartenenza e i vecchi rancori tra specie: la guerra infatti li vede uniti tutti contro un nemico comune. Grazie a questa alleanza Ander riesce a riportare ordine a palazzo e a stabilire le gerarchie e le priorità. L’ultima foglia dell’Eterea è caduta e ora nel futuro non c’è altro che guerra.

Altri momenti degni di considerazione:
− Il maggico trio riunito così a me non tocca scrivere quaranta paragrafi per analizzare ogni colpo di testa che hanno. Grazie.
− Gli elfi lo fanno violento, o perlomeno è molto tempo che Bandon e Catania non si danno alla pazza gioia, perché, diciamocelo fuori dai denti, che passione ragazzi! Non dico la parte in cui il ragazzo viene posseduto, in quel momento c’è poco da ridere perché per poco Catania non ci lascia le penne. Dico proprio i momenti iniziali, quando entrambi sono mega focosi e si saltano addosso, frenetici e affamati. Dopo l’assalto alla povera ancella non so che ne sarà di questa coppia e mi dispiace perché mi piacevano molto, agli inizi, quando entrambi erano delicati e spaventati, così innocenti.
− Devo riconoscere la crescita delle capacità di recitazione di questo gruppo di attori. Benchè all’inizio di attori famosi e capaci ci fossero solo Manu Bennet e John Rhys-Davies, tutto il gruppo di giovani è migliorato molto e la serie è sempre più piacevole da guardare.

Premio fesso del giorno: cosa ve lo dico a fare ahahah

Siamo quasi alla fine e sono molto curiosa di vedere cosa ci aspetta nel prossimo episodio!
Un caloroso saluto,
G.

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