GliScleri consiglia: Rise di NBC

Bentrovati amati lettori! Quella che vi presento oggi è una serie musical targata NBC, nuova nuova di rilascio, dal nome Rise. La serie, attesissima negli USA, ha debuttato il 13 marzo dopo l’episodio di This Is Us e ne prenderà il posto una volta terminata la stagione. Prodotta da Jason Katims (Roswell, Parenthood) è un drama musicale per adolescenti e tratta argomenti delicati. Chiarissimo figlio spirituale di Glee, perde l’ironia e i colori sgargianti per trattare in maniera più drammatica e seria gli argomenti di cui si fa bandiera: discriminazione, razzismo, povertà, omosessualità, alcolismo e chi più ne ha, più ne metta. Tratta dal romanzo Drama High di Sokolove, la serie al momento si sviluppa su una stagione da 10 episodi, dei quali ne sono stati già trasmessi 5.

Trama 

Teatro delle avventure del protagonista, professore di inglese Lou Mazzuchelli, è il liceo di Stanton, paese operaio e conservatore in cui gli studenti hanno perso entusiasmo e voglia di fare. Preoccupato per la propria situazione familiare non eccellente e desideroso di evadere, Lou decide di prendere le redini del club di teatro della sua scuola e di compiere una vera e propria rivoluzione culturale all’interno dell’istituzione scolastica. Via Grease, avanti Spring Awakening, pezzo teatrale definito “inappropriato” dalle mentalità chiuse del paese, ma attuale e necessario per risvegliare le coscienze dei ragazzi coinvolti. Avanti quindi a discutere di gravidanze giovanili e sesso prematrimoniale, avanti a parlare di suicidio e droga, avanti a parlare di omosessualità. Via dai piedistalli le stars più acclamate della scuola e avanti a nuovi volti, nuove storie da raccontare, tutto seguendo la scia dell’arte, plasmando i personaggi sulle personalità dei giovani interpreti, aiutandoli a conoscersi meglio, ad indagarsi più a fondo e a trovare se stessi.

Perché ci piace

Rise ci piace perché si spoglia dei colori confetto di Glee e si libera dalle macchiette per mettersi lo scopo di mostrare la cruda verità. Poche risate, molte emozioni, urla, lacrime, ma tantissima capacità di risollevarsi dal baratro, mostrando quanto sia utile il fidarsi delle persone accanto, mettendo anche in buona luce la figura del professore come adulto confidente, non solo figura autoritaria per la quale avere timore.

Rise in cinque episodi ha già trattato tantissimi argomenti la cui attualità è urgente e lo ha fatto in maniera delicata e sempre positiva. Riesce a presentare i suoi personaggi creando dei “tipi” già visti e rivisti, ma non si ferma a farli muovere nei canoni tipici nei quali si muoverebbero di solito, ma li porta oltre e tenta di svecchiare gli stereotipi, andandoli a distruggere completamente.

In Rise Troy Bolton non gioca più a basket, ma a football, ed è un bellissimo ragazzo di colore dagli occhi verdi e la sua Gabriella Montez è sempre latina, ma non ha il tanto desiderato “tight gap”. E vi dirò, va benissimo così. Perché era ora che si portasse in scena qualcuno di diverso, così come era ora che Margaret (o meglio, Michael) trovasse il posto per cambiarsi nello spogliatoio maschile. Sono tutte piccole cose che viste in tv fanno meglio di quanto possiamo immaginare.

Cantano relativamente poco. Lo fanno, ma nel minimo indispensabile!

Perché non ci piace

Perché alla fine la storia non è nuova, le dinamiche sono un po’ telefonate, ma sapete che c’è? Va benissimo anche così.

I puristi di Glee potrebbero storcere il naso. Noi non abbiamo visto Glee, quindi non lo storciamo.

*

Rise viene trasmesso da NBC il martedì sera. Nel cast Josh Radnor (HIMYM), Auli’i Carvalho (Vaiana) e Shannon Purser (Stranger Things).

Correte a vederlo e non dimenticatevi di tornare a parlarne con me qui sotto nei commenti, su Facebook o Twitter, vi leggerò con gioia.

Un abbraccio,

G.

#Rise