The 100 05×01 Recensione – Eden

Giuro che non vedevo l’ora di poterlo riscrivere Bentornata mia adorata Serieskru!!! Sono passati mesi, sono state rilasciate interviste, spoiler, foto promozionali, trailer, si è letteralmente abbattuto su di noi un Praimfaya di attesa eppure, carramba che sorpresa, The 100 è quiiiii. Con l’episodio che apre la quinta stagione, Eden, i nostri amati delinquenti sono tornati, io sono tornata, per cui apriamo le danze!

Lo ammetto, come premiere non è stata per niente male. Un po’ di flashback per mettere in ordine le questioni in sospeso e un’occhiata a tutti i vari gruppi che si erano divisi nel finale della scorsa stagione, fino all’inevitabile arrivo della Eligius sulla terra, come già avevamo avuto modo di vedere. L’arrivo del nuovo gruppo di persone ci era già stato mostrato, è vero, eppure mi è parso come un’intrusione in un episodio che fino alla fine è scivolato via liscio e calmo come l’olio. Voglio dire, ci meritavamo di essere aggiornati su tutti i nostri amati personaggi, per cui perché sbattere già così l’arrivo del pericolo? Perché non far passare un episodio tranquillo in cui poter vedere i nostri nella loro quotidianità e poi scaraventare su di loro un nuovo cumulo di sfighe? Perché io dopo 5 stagioni ancora mi faccio sta domande deficienti alle quali basta rispondere “perché è The 100”?

Ebbene sì, sapevamo dell’arrivo dell’Eligius, eppure non ho apprezzato che li abbiano ficcati in questa première, io volevo solo potermi godere ancora un po’ i miei amati delinquenti in pace.

Inoltre, se tanto mi da tanto, ce l’hanno menata per mesi: “abbiamo cambiato le cose, la quinta stagione vi stupirà” e invece ci troviamo esattamente nelle stesse situazioni di quattro stagioni fa. Mi spiego: cambiano le appartenenze, cambiano i ruoli, ma non venitemi a dire che la lotta per la “supremazia” sulla terra è un argomento nuovo per The 100 perché probabilmente vi consiglio di fare un rewatch approfondito della serie in questione.

Ma giura??

Sono cambiati i punti di vista: Clarke ora è una grounder, gli Sky People che atterrano sul suolo sono diversi, ma non meno spaventosi, c’è un’altra coalizione (ancora nascosta, ma in arrivo) e il bottino della guerra che ovviamente si scatenerà è sempre la solita Terra. Wow.

Ironia a parte, ci deve essere qualcosa di ancora sconosciuto  che terrà banco durante questa stagione, perché sennò di “nuovo” c’è veramente poco. I messaggi che potevano essere trasmessi con la lotta al potere sono già stati trasmessi, quindi cara writer room dicci, di che cosa parleremo di così nuovo in questa stagione?

Mentre rimaniamo avvolti dal mistero di quali grandi tematiche si farà bandiera The 100 in questa mid season 2018, discutiamo delle cose veramente nuove che abbiamo visto. A tal proposito partirei da:

La bambina infernale.

Una delle novità che più aspettavo da questa stagione era, senza dubbio, l’arrivo di Madi nella vita di Clarke.

Io che pensavo ad una scena tipo Clarke che trova una neonata in fasce o che salva una bambina in difficoltà, sono stata piacevolmente colpita dalla reale natura dell’infante: Madi è un piccolo mostro che ha rubato i capelli a Luna e s’è mangiata un Reaper a colazione. Prima si palesa e convince Clarke a seguirla, poi la intrappola in una tagliola per orsi e prova ad ammazzarla a pugnalate. Amore di mamma. Lei e Clarke sono le uniche sopravvissute (?) al Praimfaya, ma la bambina ha già capito che Clarke porta sfiga ed è meglio farla fuori. Purtroppo, o per fortuna, non ci riesce e viene conquistata dalla bionda Wanheda, che la accoglie nella sua vita solitaria a braccia aperte (anche se sono convinta che in prima approssimazione volesse solo indietro le sue cose).

E’ inutile ripetere quanto Madi influirà ora nella vita di Clarke, quanto la sua esistenza e il suo bisogno di protezione saranno prioritari nei pensieri della giovane bionda, e già ne abbiamo un assaggio con l’arrivo dell’equipaggio dell’Eligius sulla terra. Clarke farà di tutto, e sappiamo quanto vasta può essere la sua fantasia a riguardo, per proteggere la bambina.

A proposito della Wanheda, che spettacolo di interpretazione ha dato Eliza Taylor in questa première. Non ve la butto giù neppure come una domanda, perché non c’è bisogno di cercare consensi. Per più di venti minuti non abbiamo avuto nessun altro sullo schermo se non lei, la sua voce e la sua capacità recitativa. Ha dominato mezzo episodio da sola, ha interpretato una gamma di emozioni strazianti e ci ha fatto veramente pena.

Clarke è l’unica sopravvissuta sul pianeta terra. Clarke, che ha tirato giù un’intera montagna, ora non è in grado di spostare i sassi che impediscono l’accesso al bunker. Clarke, che per stagioni non ha potuto guardare in faccia sua madre, ora vorrebbe solo poterla tenere tra le sue braccia. Per ogni scampolo di speranza che si accende negli occhi di Clarke al formarsi di una nuova soluzione per andare avanti, ci troviamo di fronte alla realtà: non c’è soluzione. Clarke è sola.

La vediamo vagare tra Polis e l’ignoto e la vediamo affrontare i suoi fantasmi, i suoi caduti, i suoi rimpianti. Non posso nascondere lo strazio fisico che ho provato a queste parole:

Che cosa rimane del Commander of Death quando non c’è più nessuno da uccidere?

Chi è Clarke ora che non ha più nulla a spingerla oltre? La stessa Clarke che si aggrappava al life is about more than just surviving infine si è ridotta ad essere un corpo vuoto verso la sopravvivenza, funzioni primordiali e nulla più. Si è ritrovata a inseguire uccelli nel cielo (che poi erano veri o allucinazioni?), a mangiare i bacarozzi spiccicati sul parabrezza della sua jeep (che ancora mi domando come abbia fatto a tirare fuori dalla duna di sabbia), per finire a vagare in una città fantasma tra i morti. Direi che, nella situazione che si è trovata ad affrontare, la sanità mentale era un dettaglio che poteva perdersi nel processo, o sbaglio? Fino alla fine ha provato a rimanere presente a sé stessa, fino a che non ha perso tutto e si è resa conto di non avere più nulla, fino al momento in cui qualcosa si è rotto, eppure a quanto pare, non è possibile rompere Clarke Griffin.

Ed è questo che amo di lei, non c’è niente da fare, possono provare a farmela odiare (e per ragioni esterne a The 100 in questo episodio un po’ ci sono riusciti), ma tornerò sempre nelle fila della sua defense squad. Perché Clarke Griffin deserves better e sempre lo meriterà.

Meanwhile, nello spazio:

Un altro spaccato di realtà che non vedevo l’ora di poter vedere era proprio quello nell’arca in orbita nello spazio. Mi mandano quattro ragazze e tre ragazzi nello spazio per sei anni e pensano che io possa tenere a bada la mia fantasia da shipper? Quasi fantascientifico come avere una gioia in The 100.

Non sono stata delusa per niente. Una nuova coppia si è formata e io SHIPPO, una vecchia coppia sembra essersi sciolta e il mistero attorno a loro è talmente fitto che io muoio dalla voglia di avere risposte, tutto condito con l’esilio volontario di uno dei quattro gatti spaziali. Come posso lamentarmi?

Posso eccome, perché come al solito, ci sono ragioni per cui i sette non sono potuti scendere sulla terra e le colpe sono tutte sulle spalle di Raven. Di questo posso lamentarmi. Possiamo PER FAVORE lasciare in pace quella ragazza per un attimo?? Per favore??

Di Raven amo come non si arrenda mai e tenti sempre il tutto per tutto per risolvere i problemi che vengono rovesciati su di loro come un monsone tropicale. Non so se l’avete notato, ma Raven ha ancora il tutore alla gamba. Ora, io non so se la zona medica dell’arca fosse agibile o meno, ma che in sei anni abbia deciso di non curarsi se ne aveva la possibilità fa di lei un personaggio stoico e forte, che non cerca scorciatoie, e la rende la migliore rappresentazione che una persona disabile possa richiedere mai.

Spostandoci a parlare di frivolezze, le coppie sull’arca: per una che si distrugge (i Memori), una si crea (Becho) e una si trasforma (Murphamy).

Non ho la più pallida idea di cosa possa essere successo tra Emori e Murphy. Pare che la ragazza lo facesse sentire inadeguato, pare che lui si sentisse inutile e abbia deciso di isolarsi dal gruppo per auto punirsi. Troppo da affrontare per il mio povero cuore che adora vedere Murphy sorridere.

Ho riso un po’ quando Bellamy si è recato da Murphy per portargli da mangiare. L’accoglienza è stata pessima, ma la parte più divertente è venuta dopo. Abbiamo la conferma che Murphy non abbia molta fiducia in sé stesso e la sua autostima sia sotto le scarpe. Possiamo accettarlo? No. Neppure Bellamy può accettare che il suo piccolo Murphy sia giù di morale, quindi cosa c’è di meglio che riempirlo di botte fino a che non gli entra in zucca un po’ di amor proprio? Ho riso un sacco di fronte a questi metodi di aiuto, giuro.

A proposito di Bellamy, fatemi urlare tutta la mia gioia perché BECHO IS CANON! Li ho shippati dalla seconda stagione, da quando si scambiavano occhiate tra le grate delle gabbie di Mount Weather, li ho shippati ogni secondo, per ogni volta che si sono guardati e hanno respirato la stessa aria. Penso di essere l’unica nel panorama delle recensioni di The 100 ad essere felice di questo, ma ehi mi amate anche perché sono sempre una voce fuori dal coro.

Voglio dire, ma vedete quanta chimica sprigionano questi due?? Improvvisamente solo grazie a questa gif la temperatura terrestre si è alzata di tre gradi perché fanno caldo. E poi finalmente entrambi sorridono. Ma cosa possiamo volere di più dai?

Vorrei spezzare una lancia a favore dei Marper. E’ vero, non sono i fuochi d’artificio di capodanno, le campane a festa o il coro angelico, ma sono onesti. Si vogliono bene davvero e sono anche loro rappresentazione di un amore, che magari non sembra essere quello travolgente, ma è comunque valido e sano. Si sostengono, sono sempre l’una accanto all’altro e per me sono teneri come pezzetti di tonno rio mare. Patati.

Infine, la parte che sono meno curiosa di vedere.

Il bunker:

Probabilmente sono io che non capisco la violenza gratuita e non l’apprezzo neppure troppo, ma trovo trashissimo il fight club/lotta tra gladiatori che al momento è in corso nel bunker e questa Octavia mi spaventa parecchio. Tutto il resto… meh.

Per questa settimana è tutto, vi invito a seguire dalle nostre affiliate per la serie DeCento Telesimo, e a commentare con me questo episodio su Facebook o Twitter, vi leggerò e risponderò con gioia.

Ed ora, considerando che abbiamo la conferma che tutti i nostri amati delinquenti sono ancora vivi, unitemi a me e rendiamo grazie.

May we meet again,

G. kom Serieskru

#The100

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Dopo l’incredibile successo di maggio, i nostri amici di Night Sky Events hanno annunciato la seconda edizione della ConClave, l’unica convention italiana di The 100. Ancora con svolgimento a Milano, il 3 giugno 2018, assicuratevi un pass per incontrare Lindsey Morgan!