How To Get Away With Murder 03×03 Pagelle

Buongiorno miei prodi! Questa settimana arrivo a commentare How To Get Away With Murder un po’ in ritardo, varie ed eventuali sfighe non mi hanno permesso di farlo prima ahimè. Anche questa settimana l’episodio in generale è stato capace di tenermi incollata allo schermo per tutto il tempo, anche se devo ammettere si sia rivelato un po’ meno spettacolare e coinvolgente dello scorso (aka: stavolta non ho rischiato di piangere). Eccoci quindi a dare i voti a questo terzo episodio di HTGAWM, Michaela vuoi dirci come si intitola?

Grazie cara, molto gentile.

  • Il caso della settimana: 6

Il caso della settimana, come lo scorso tocca, e lo fa senza paura, un problema purtroppo molto attuale: la violenza sulle donne, la mercificazione del corpo della donna e, infine, il bullismo. Colpevole di aver lasciato morire una prostituta per overdose senza far nulla per salvarla, Toby è in bancarotta e si rivolge ad AK per una difesa pro bono. Il problema è che l’uomo si rivela essere peggio. Non solo è viscido e con evidenti problemi a tenerlo nelle braghe, ma è anche immaturo e presuntuoso. Scavando a fondo nel suo passato si scopre che sulla coscienza dell’uomo c’è la vita di un’altra ragazza, una diciottenne scomparsa di casa, da lui abbordata, drogata e poi ammazzata, in seguito ad un violento scatto d’ira derivante da una serie di insulti non proprio accettati pronunciati dalla ragazza. Ecco quindi che AK si trova a dover fare in modo che il suo cliente possa ricevere la pena minore possibile, benché non sia innocente neanche in un’unghia. Il caso di questa settimana mi è piaciuto meno dello scorso, ma non per come lo hanno sviluppato, ma per il caso in sé. Da ragazza non posso trovarmi empatica nei confronti di uno che si fa i selfie con ragazze trapassate, che prende a bastonate chi lo insulta e poi si incazza pure quando gli vengono dati tre anni di carcere invece che la libertà. Ma voglio dire, scherzi vero? Ed è per questo motivo, per il fatto che in sé il caso mi abbia disturbata molto, che quando AK gli sgancia quella manata in faccia ho esultato come ai mondiali 2006. Magari i tre anni di carcere non sono giustizia (gliene avrei dati ottomila in più), ma quella pizzona in faccia aiuta a pareggiare i conti.

  • Annalise Keating: 10 

Non so più che aggettivi usare per descriverla. E’ una dea scesa in terra per benedirci della sua presenza, è scaltra, premurosa, spietata. Sono aggettivi uno opposto all’altro, ma formano la miriade di sfaccettature che compongono il personaggio di Annalise. Dei tantissimi momenti mitici di AK in questo episodio mi sento di prendere in considerazione il breve scambio di battute con il nuovo procuratore distrettuale, una donna che si sta rivelando ancora più fastidiosa di Emily Sinclair e che dio ce ne scampi. Black woman vs black woman, è stato piuttosto coinvolgente vederle battibeccare, il DA che usa le tecniche di AK contro la stessa AK. Non so se mi sono spiegata, ma insieme quelle due fanno fuoco e fiamme.

me cojoni
  • Jorge Castillo: 6-

Di sto uomo immaginavamo chissà che crimine. Traffico di organi, tratta degli schiavi, compravendita di bambini, armi, droga e chissà che altro. In realtà, pare essere un ricco industriale nel campo della tecnologia, immanicato con il Governo in chissà quale porcheria. Il perché il padre di Laurel non fosse una brava persona non ci viene spiegato al meglio, ma ci viene mostrato con quanto astio la ragazza si rapporta con lui e come lo stesso padre non sia esattamente propenso all’aiuto disinteressato. Laurel necessita della tecnologia del padre per ritrovare Frank, il padre necessita di che? L’anima di Laurel? Ha bisogno di una firma della figlia su un contratto che non si sa bene cosa sia. Il voto basso non è per Jorge in sé, ma per gli scrittori, che non sono stati proprio capaci di presentarci questo supercattivo come tale.

Laurel mente ad AK sull’avvenuto rintracciamento di Frank. Tenetelo a mente perché sono certa che scatenerà un casino indicibile.

Koala face by Laurel Castillo
  • Connor, Michaela e Asher: 6

C’era bisogno della loro storyline ad Atlantic City? No. E’ stata comunque una storyline divertente? Sì. Ecco spiegata la sufficienza.

  • Oliver: 4

Non me ne vogliate, ma Oliver si sta comportando in maniera così pessima che mi verrebbe voglia di menarlo. Prima lascia Connor, ma lo vuole, lo lascia e guarda che manzo Nate, lo lascia ma dai rimaniamo amici, lo lascia e si fa abbordare da un gigolo qualunque al casino e si incazza pure perché pensa che Connor lo abbia sabotato quando in realtà era proprio il gigolo a schifarlo. OH MA STAI BENE O COSA? Mi fermo perché poi divento volgare.

La faccia di Bonnie dietro vale il prezzo del biglietto
  • Connor: 5 

Non va meglio Connor, che da ragazzo scaltro e vagamente sleale si ritrova ad essere zerbino in balia di Oliver. Con ciò non voglio che si ritorni al Connor che si faceva gli assistenti per ottenere prove nelle indagini, ma vorrei vedere per Connor più amor proprio, più capacità di alzare la testa e difendersi, non farsi camminare addosso così da un Oliver che poteva sembrarmi tutto fuorché questo genere di ex.

  • La lingua di Wes Gibbons: 9 

Wes continua ad interpretare l’inutilità in maniera magistrale. Mi chiedo solo se prima o poi avrà un ruolo in questa serie o lo spin off su di lui andrà avanti indisturbato in sordina. Vorrei solo dire che non sapevo che Wes avesse cambiato specialità di studi, perché ricordavo studiasse legge, non medicina e anatomia. Vedere per credere, si rivela essere un’ottima sonda per le gastroscopie.

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Nel presente, Oliver cancella il contenuto del cellulare di AK, AK viene portata in centrale e la foto segnaletica che le fanno fa paura, Oliver torna sul luogo del crimine e si ricongiunge a Bonnie che è VIVA!

Aggiorniamo così il totomorto di HTGAWM:

  • Oliver
  • Connor
  • Michaela
  • Laurel
  • Wes
  • Frank
  • Bonnie

Alla prossima,

G.