How To Get Away With Murder 04×03 Pagelle – It’s For The Greater Good

Bentrovati amici Annalisi Anonimi! Con questo soprannome dato dai fantastici Traduttori Anonimi vi do’ il benvenuto in queste nuove pagelle direttamente dal terzo episodio di HTGAWM: It’s For The Greater Good.

Parto con il dirvi che, dopo il grande episodio della settimana scorsa, in questo ritengo si sia calato un po’ con la qualità, ma ciò non toglie che ci presenti degli ottimi spunti di riflessione ed eventi scioccanti da valutare. Che dire, iniziamo con le danze!

  • Il caso del giorno: un onestissimo 8.

AK, dopo aver vinto il caso di Jasmine, vuole provare a tornare nel giro proponendosi come avvocato d’ufficio per i casi disperati che non vedono una gioia neanche con il binocolo. Ecco che AK si vede affidato Ben, un uomo ricoperto di tatuaggi dal gusto altamente discutibile, accusato dell’omicidio della compagna, madre della figlia di otto mesi ai tempi del misfatto. Ben ha già affrontato giudizi su giudizi, ogni tipo di appello e ricorso, ottenendo sempre la condanna di colpevolezza, forse dovuta anche alla sua immagine tutt’altro che rassicurante.

La morale del giorno sta proprio in questo: non si può giudicare un libro dalla copertina, eppure Ben si è trovato sempre accusato e non ha mai ricevuto una difesa adeguata, anche forse per via di quell’aspetto che non ha mai ispirato fiducia nelle persone che si è trovato attorno. Se non fosse che c’è AK senza macchia e senza paura pronta a far valere la Giustizia.

Il caso, oltre alla difficoltà di dover difendere una persona all’apparenza indifendibile, si trova anche ostacolato da due nostre vecchie conoscenze: Nate che spunta come un opinionista non richiesto a fare il capo di accusa, e Bonnie che potrebbe dare una mano, ma piuttosto che aiutare AK si troverebbe pronta ad amputarsela.

La luce in fondo al tunnel arriva sotto forma di una busta dimenticata di fronte alla stanza di albergo di AK. Chi sarà mai l’ignoto benefattore che con la sua immensa generosità consegna alla difesa il video che scagionerebbe Ben confermando il suicidio della compagna?

La risposta mi ha fatto parecchio ridere, in maniera fredda e isterica però. Il capo di AK, la donna che la assume nel mondo dei casi disperati, non è meno disperata dei casi che segue. Il suo ufficio e i suoi sottoposti sono oberati di lavoro e il pericolo più grande è quello di perdere le prove. Cosa che udite udite è successa a lei per il caso di Ben pochi anni prima, intrappolandolo in un loop infinito di mala giustizia e vittima di un sistema gratuito che è sottopagato, sfruttato e alienato.

La donna, nel casino della sua vita lavorativa, si era lasciata sfuggire il video in cui Kimberly (la compagna di Ben) si getta dalla finestra, senza essere spinta o minacciata dall’uomo. La scoperta di una tale negligenza ha sconvolto talmente tanto la donna da pietrificarla nel terrore di perdere il lavoro e l’ha fatta pensare ai modi più assurdi per passarla liscia di fronte a questa mancanza.

Tutto è Ben quello che finisce Ben e l’uomo si ritrova finalmente libero e capace di riabbracciare la figlia (che forse però non è sua).

  • Annalise Keating: 8

Questa settimana mi trovo costretta ad abbassare la media della nostra regina, non tanto in relazione al suo modo di lavorare, quanto per via del suo modo di comportarsi. La nostra eroina è piuttosto suscettibile, non provate a dirmi il contrario. Sempre dotata di lingua acuta e biforcuta, è sempre pronta a sbiancare i capelli di chiunque le capiti a tiro, questa non è una novità. Quello che mi ha lasciato ad occhi spalancati è stata la sua prontezza nel voler menare le mani! In questo episodio pareva più un pugile che un avvocato! Quindi insomma, approvo la guerra verbale, non quella fisica.

  • Bonnie Winterbottom: 2 

E sono buona. Cattivissima lei, rancorosa, pronta a rispondere a sberloni. Scusa cara, stai calma. Senza AK non sei nessuno e ops, si vede.

  • Frank Delfino: 8

Trovate qualcuno più fedele di Frank, sia in relazione ad AK che ai Keating Vari. Frank è il labrador del gruppo, il cucciolone che è sempre pronto a riportare la palla al padrone, oppure ad ammazzare qualcuno per conto del padrone… dettagli.

  • Michaela Pratt: 30 Lode e bacio accademico (o mio, non disdegno)

Esco dalla scala decimale per valutare Michaela perché in questo episodio ERA UN FUOCO DI POTENZA. Si aggiudica la finale al quiz malefico della firma per cui lavora e arrivata faccia a faccia con quel tale mingherlino e intollerabile del suo compagno di corso saccente, lo stende come una furia (e grazie agli spoiler dell’amica Laurel). Le risposte a mitraglia ai quesiti, la guerra intestina all’interno dello studio, la consapevolezza finale del dover aiutare Laurel ad incastrare in padre rendono Michaela il personaggio migliore dell’episodio. Io ne sono sempre più innamorata.

  • Connor Walsh: dalle stelle alle stalle

Farei veramente tanta ironia da diventare antipatica, ma vi prego ditemi in cosa si sta riducendo Connor Walsh. Seriamente, spiegatemi il perché delle sue ultime azioni perché io non ne salto fuori. Ha fatto pace con Laurel e il fantasma di Wes, è felice (?) con Oliver eppure non trova lo zen interiore. Si ritira dall’università e si sfonda di alcol e spogliarellisti, per poi trovare 4 occhi contrariati ad osservarlo, oltre a quelli dei suoi amici. Benvenuti papà Walsh, fateci vedere delle belle.

Per quanto riguarda il flash forward, SIAMO SEMPRE Più ALLA FRUTTA NON SI CAPISCE NIENTE HELPONE. Perché c’è Michaela (ci ho impiegato un buon quarto d’ora prima di capire che quella persona sconvolta fosse lei) ricoperta di sangue di fronte alle culle che ripete che tutti attorno a lei muoiono?? Perché?? Chi è morto?? (Ecco tornata la Signora in Giallo a farci un saluto).

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Per questa settimana è tutto! Vi ringrazio della fedeltà che ci riservate e vi invito a lasciarci le vostre impressioni qui sotto nei commenti, su Facebook o Twitter, vi leggeremo con gioia.

Un grazie a Telesimo per la collaborazione e la pazienza.

Alla prossima puntata!

G.

#HTGAWM