Top 5 Moments of: Game of Thrones 08×03

Come per la scorsa stagione torniamo con il consueto appuntamento con i 5 punti cruciali della puntata di Game of Thrones. Torno da voi non con una puntata a caso, ma con quella che probabilmente sarà la chiave di volta della stagione: The Long Night, infatti, rappresenta il nodo cruciale di tutta la storia.  

Settimana intensa si può dire, tra Avengers Endgame e la battaglia per Winterfell, ma possiamo ora tirare un sospiro e tentare di capire, almeno per Game of Thrones, come affrontare il mix di emozioni che si è sviluppato dentro di noi in questi giorni.

Se avete visto la puntata sapete bene che è stato un episodio dalla densità pari a quella del mercurio. Dopo 30 minuti, ho controllato la barra di avanzamento del video e mi sono accorto che mancava ancora 1 ora…1 ora! 

Sicuramente non una puntata di intrigo o di giochi di corte, ma 90 minuti di pura azione che ho vissuto con la consapevolezza che GoT non rispetta le regole del “questo è un personaggio principale, non può morire”, anzi, non c’è salvezza proprio per nessuno. Passiamo quindi a elencare quelli che, secondo me, sono i 5 momenti migliori di questo ultimo episodio:

  1. La quiete prima della tempesta: A inizio puntata osserviamo l’imponente schieramento di forze schierato da Danny e Jon. Una quiete e un silenzio inquietante avvolgono questa scena, nonostante i non morti siano a breve distanza e lo scontro sia imminente. Quiete rotta solo dal ritorno di Lady Melisandre, la donna rossa, che a quanto pare è accorsa per prendere parte alla battaglia finale come sacerdotessa del signore della luce.
  2. Le spade fiammeggianti: A quanto pare brandire armi fiammeggianti non è più solo prerogativa del nostro amato Beric Dandarion. La scena in cui Melisandre “accende” le spade ricurve dei Dothraki e il campo di battaglia si illumina è sicuramente una scena Badass (e l’unica dotata di un’illuminazione sufficiente alla visione).
  3. House Mormont “Here we stand”: I due Mormont in questa battaglia, Lyanna e Jorah, per quanto differenti in abilità e caratteristiche combattono da eroi e cadono da eroi. La casa Mormont viene spazzata via dal Nightking e vedere la povera Lyanna, non ancora nella teenage, infilzare nell’occhio un gigante prima di esalare l’ultimo respiro è una nota di dolceamaro che ancora non ho bene decifrato. Jorah d’altro canto cade da soldato per proteggere Danny e questo ci intristisce, ma d’altro canto da’ una degna chiusura eroica per il personaggio di Jorah. 
  4. Il Nightking allo spiedo: ok, immaginavo non sarebbe stato così facile ucciderlo, ma sopravvivere a una “alitata” di Drogon e sorridere alla fine è qualcosa di discretamente epico, anche se parliamo del cattivo dei cattivi. Da invitare alla grigliata del primo maggio nel caso ci si scordi le presine per la griglia.
  5. Uno Stark deve essere sempre a Winterfell: Ok, ora sappiamo perché. È Arya che con le sue doti da assassina senza scrupoli ci dona finalmente la soddisfazione di vedere il nemico che ci terrorizza direttamente dalla prima stagione cadere in pezzi. Sinceramente mi aspettavo un duello di spada tra John e il nightking ma come si sa, questo show è imprevedibile a dir poco. Coltello di Acciaio Valiriano 2, Baylish e Nightking 0.

Sicuramente una delle battaglie più epiche tra quelle della serie, anche se secondo me inferiore alla suspance e alle emozioni che ci ha fatto provare Battle of the Bastards. Voi cosa ne dite?

Ci leggiamo la prossima settimana con un nuovo episodio, nel mentre, vi invito a discutere con noi qui sotto nei commenti, su Facebook o Twitter .

A presto!

L.

#GameOfThrones