Riverdale 01×01 Recensione – Chapter One: The River’s Edge

Il nuovo teen drama di CW, Riverdale, è un adattamento degli Archie Comics, longevissimi fumetti americani che dal 1939 accompagnano generazioni e generazioni di lettori con le avventure dei propri personaggi a Riverdale.
Avevamo seguito il panel della serie al San Diego ComicCon (lo trovate qui) e, ora che è arrivato sugli schermi americani, lo abbiamo visto.

La trama
Un nuovo anno scolastico sta per iniziare a Riverdale e le vite nella cittadina stanno tornando alla normalità dopo la scomparsa del giovane Jason Blossom durante una gita in barca al lago con la gemella Cheryl.
Archie Andrews è il classico adolescente americano: gioca a football, aiuta il padre nella ditta edile per tutta l’estate e scopre di voler diventare un musicista, benché non sia il futuro auspicato per lui dal genitore. La vita di Archie è divisa tra la musica, il rapporto con il padre, una relazione segreta con la propria insegnante e Betty, la ragazza della porta accanto che non vede l’ora di rivederlo dopo le vacanze estive per rivelargli i suoi sentimenti.
Betty Cooper deve sopportare una madre oppressiva e tirannica e vive con dolore il tracollo psicologico della sorella minore. A condire il tutto arriva in città Veronica Lodge, ricca ragazza newyorkese che torna a Riverdale con la madre dopo un grave scandalo famigliare. La scintilla tra Veronica e Archie scatta subito, così come una forza amicizia tra lei e Betty. Come evolveranno le cose?
Non c’è da star tranquilli a Riverdale. Infatti, dopo mesi dalla scomparsa del ragazzo, il corpo di Jason Blossom riemerge dalle acque del lago e porta con sé una pesante verità: lo hanno ammazzato.
Il nostro pensiero
Riverdale, in realtà, non racconta nulla di nuovo, nulla che non si sia già visto e che altri abbiano già trattato, però lo fa bene. I personaggi sono potenti macchiette sociali, profondamente stereotipati con situazioni classiche da teen drama. Archie è, al momento, il personaggio meno interessante di tutti. Per tutta la durata dell’episodio è stato in attesa di qualcosa che non sa neppure lui cosa sia, sofferente, mai veramente incisivo. Ha scoperto che la musica è la sua passione più grande e ora vive la frustrazione di non essere quello che sperava di essere per il padre. Aggiungiamo che è stato inserito nella prima squadra di football della scuola e Troy Bolton è servito. Archie deve trovare un po’ di convinzione, un po’ di vita, perché nel pilot non ha molta presenza caratteriale.
Betty è la brava ragazza, quella che ascolta i genitori, che va bene a scuola, quella che c’è sempre nel momento del bisogno, che non fa mai nulla per sé stessa, ma accontenta sempre gli altri. Betty vive malissimo l’oppressione costante del giudizio di sua madre (che è una gran stronza) e soffre perché la sorella minore è rinchiusa a farsi curare chissà dove dopo aver perso il fidanzato Jason.
L’unica gioia che ha è l’amicizia con Archie e Kevin, il personaggio apertamente gay che non manca mai in questi scenari teen stereotipati. In realtà il personaggio di Betty è interessante perché già da subito dimostra una scintilla di ribellione che potrà solo che trasformarsi in fuoco.
Tutto questo si può ricondurre solo all’azione di Veronica Lodge, che in Betty trova il suo caso umano da salvare per redimersi dai peccati passati. E’ chiaro che Veronica a New York fosse l’ape regina del gruppo sociale e che non fosse così innocente come si presenta a Riverdale.
Veronica, nella seconda possibilità della sua vita di provincia, si mette il buon proposito di cambiare e per farlo si affida a Betty, instaurando con la bionda un’amicizia che potrebbe servire ad entrambe per migliorare i loro caratteri diametralmente opposti.
In tutto il triangolo, Veronica è il mio personaggio preferito: è decisa, arrogante al punto giusto, sassy, ma in qualche modo premurosa. Si toglie subito dalla situazione triangolare con Archie e Betty, decisa a vedere l’amica con il manzone rosso, ma ricade nelle vecchie abitudini in tempo zero e si trova a limonare con lui nello sgabuzzino per sette minuti in paradiso. Ora le cose si faranno sicuramente più complicate, ma mi trovate ad annuire nell’attesa del disastro.
Vi dirò la verità, ridurre la relazione tra Archie, Betty e Veronica a triangolo amoroso, al momento, mi sembra un po’ forzato. La ragione di questa mia affermazione ha un nome: Miss Grundy, la professoressa con la quale Archie si è intrattenuto per tutta l’estate. Considerando che l’interesse del ragazzo continua a ritornare su di lei e che le speranze di Betty sono state buttate nella friendzone da un “non sei tu, sono io!” esclamato dal rosso dopo il limone con Veronica, il triangolo più che altro sembra un quadrato, ma in mutamento. Archie è un po’ volubile diciamo…
Secondo Archie, Betty è la ragazza perfetta, è brava, buona, bella, tutte cose con la b che lo fanno sentire in imbarazzo ad essere un mediocre adolescente come tutti gli altri, quindi la friendzona e al momento esclude un possibile futuro amoroso per i due.
Ma Betty non si deve preoccupare perché ha un’amica in Veronica, perlomeno finché la verità non verrà a galla.
Riverdale ci presenta anche tutto un contorno di adulti che sono ben caratterizzati, come i giovani e che dalle premesse sembra saranno tenuti in considerazione, non come spesso capita nei teen drama, messi lì per fare arredamento. Luke Perry da Beverly Hills passa a Riverdale e perde il sole in virtù della nebbia, ci guadagna un figlio rosso di capelli e ha avuto una tresca con la madre di Veronica, Hermione, che qua giustamente chiamano Emaioni, perché loro sono madrelingua inglese mica come me.
Tutto sommato Riverdale, nel suo essere un classicone, se la cava bene, perché presenta bene il suo modello di genere e lo sfrutta. Potremo giudicare in toto la serie solo dopo l’introduzione della parte misteri. Quello che ho visto per ora non è da premio oscar, ma non mi ha nemmeno lasciato lo schifo addosso. Riverdale è bello da vedere anche a livello di colori, inquadrature e costumi. Insomma, promosso con riserva.
Cose a caso:
  • Mi spiegate, se lo avete capito, perché Veronica bacia Betty alla selezione per le cheerleader? Perché lei voleva dimostrare qualcosa, ma non ho capito cosa…
  • Prossimo episodio più Cole Sprouse per favore. Grazie.
  • La serie si muove un po’ pericolosamente nel queer baiting… Vedremo…

 

Ovviamente ho dimenticato ottomila altre cose di cui volevo parlare, lo farò nelle prossime recensioni. Forse. Fatemi sapere le vostre impressioni qui sotto nei commenti, su Facebook o Twitter, vi leggerò con gioia.

A presto,

G.

#Riverdale